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Regalare una cena sarda: esperienza enogastronomica sotto l’albero

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Regalare una cena sarda: esperienza enogastronomica sotto l’albero

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Regalare una cena in un ristorante in Sardegna è l’idea originale per sostenere l’economia locale. Qui trovi alcune delle più interessanti proposte sarde per tutti i gusti e le tasche.

Il cibo è un viaggio e mai come quest’anno la nostalgia di luoghi e sapori ha bussato forte. Regalare una cena o un ingrediente è il modo per far vivere a chi amiamo l’esperienza sensoriale del cibo.

Quali sono i ristoranti più interessanti in cui mangiare in Sardegna che danno la possibilità di acquistare un voucher regalo? Dopo aver parlato dei migliori prodotti sardi da regalare a Natale, parliamo delle esperienze enogastronomiche da vivere a tavola. Per ulteriori informazioni, contattare le strutture.

Osteria Kobuta: il Giappone in Sardegna

Il ramen per regalare una cena all'Osteria Kobuta | © Jessica Cani
Il ramen di Osteria Kobuta | © Jessica Cani

Forse conoscete il mio infinito amore per il Giappone e, soprattutto, per la sua cultura enogastronomica. A Cagliari, ne ritrovo una parte nella cucina dell’Osteria Kobuta, dove lo chef e proprietario Riccardo Porceddu diventa abile interprete delle pietanze del sol levante fondendole con la tradizione locale

Il voucher prevede un menu degustazione di 7 portate per 2 persone, con anche bottiglia di vino, a 110 €. In alternativa, si può personalizzare il proprio buono con la cifra che si desidera ed è valido sia per mangiare da lui (io consiglio il posto al bancone, perché sbirciare Riccardo mentre cucina è un’esperienza) oppure delivery.

Osteria Kobuta
Via Sardegna 56, Cagliari
Tel +39 070 657 556

I sarti del gusto: la cura per i dettagli

Tagliolino con i funghi de I Sarti del gusto | © Jessica Cani
Tagliolino con i funghi de I Sarti del gusto | © Jessica Cani

Passeggiando per Villanova, il quartiere più elegante di Cagliari, si arriva al ristorante di Riccardo Massaiu e Gianluca Fanni, che hanno posto grande esperienza e creatività nella loro piccola grande creatura. Il nome I Sarti del Gusto è un vero e proprio manifesto d’intenti e ciò che cattura di questo luogo è l’approccio alla materia prima e la tecnica precisa e attenta che si ritrova in ogni portata, dall’antipasto al dolce. 

La loro è una cucina su misura, come essi stesso la definiscono: quel pranzo o cena da concedersi per un momento speciale o per una coccola da veri intenditori. Immancabile la pasta ripiena.

Potete regalare una cena o pranzo da I Sarti del Gusto contattando direttamente la struttura

I sarti del gusto
Vico II Vincenzo Sulis 1/A, Cagliari
Tel: +39 070 684 8548

Coxinendiclasse a pochi km da Cagliari

Anguilla arrosto con seppia affumicata di Coxinendi. Idea per regalare una cena | © Jessica Cani
Anguilla arrosto con seppia affumicata di Coxinendi | © Jessica Cani

A pochi km da Cagliari, a Sanluri, Davide Atzeni è riuscito in poco tempo e a gran ragione a farsi spazio tra le firme più interessanti della Sardegna. I piatti di Coxinendi raccontano i sapori del territorio. Colpisce la presentazione dei piatti e la ricerca della materia prima, che Atzeni riesce bene a esaltare e in cui la Sardegna si fa viva a ogni morso. Interessanti le cotture e l’utilizzo dell’affumicatura. 

Il voucher per chi vuole regalare una cena o pranzo prevede un percorso degustazione da 50 € a persona con vino e bevande incluse.

Coxinendi
Via Sant’Antioco 1, Sanluri
Tel: +39 393 283 9733 

Josto: sentori della Sardegna moderna

Spaghetto con gambero rosso di Josto | © Jessica Cani
Spaghetto con gambero rosso di Josto | © Jessica Cani

Fresco di rinnovo, Josto e la sua cucina sorprendono per la capacità di raccontare la cultura enogastronomica sarda in chiave moderna. La mano è quella di Pierluigi Fais che, a Cagliari, con grande estro creativo, accompagna il commensale attraverso un viaggio fra i sapori dell’isola a ritmo di blues e rock. Ogni assaggio è emozione e voluttuosità, in grado di declinare perfettamente la tecnica dello chef.

Il voucher regalo è valido per una degustazione di 5 portate (a 45€) oppure 5 portate con abbinamento cibo vino (a 75€).

Josto
Via Sassari 25, Cagliari
Tel: +39 070 351 0722

Osteria Abbamele: l’attesissima apertura nel cuore dell’isola

È l’ultima creatura nata nella Sardegna enogastronomica ed è anche un’apertura che si attendeva da un po’. Già, perché dietro l’Osteria Abbamele, a Mamoiada, c’è l’autoctono Mauro Ladu, le cui gesta in cucina erano già ben note grazie alle esperienze professionali passate molto più che interessanti. 

A trainare la filosofia culinaria di Ladu c’è l’utilizzo delle materie prime nel suo sapiente compromesso con la natura e la stagionalità, dagli ortaggi alle carni, con un menu in continuo mutamento. Ogni elemento sul piatto racconta l’attualità del territorio, tenendo però sempre a mente la tradizione.

Il voucher regalo prevede un menu a 4 portate (30 €) oppure un menu a 6 portate (50 €) bevande escluse.

Osteria Abbamele
Corso Vittorio Emanuele III 59, Mamoiada
Tel: + 39 0784 182 1324

Agriturismo Sa Mandra: la campagna a due passi da Alghero

A poca distanza dal centro di Alghero, l’Agriturismo Sa Mandra è un luogo immerso nella natura in cui respirare a pieni polmoni il concetto viscerale di sardità. Qui, la prima camera sorge dove un tempo c’era la sala di mungitura. Oggi questo posto è stato rimodernato mantenendo però l’anima e il cuore di quella che era l’antica attività, rafforzato dalla presenza di Rita, Mario, Maria Grazia, Giuseppe e Michele, una famiglia in grado di accogliere l’ospite come parte di essa

La cucina è quella semplice e genuina della Sardegna pastorale, da sa frue, ai ravioli al cinghialetto o la seada.

Il voucher permette di regalare un pranzo o cena, anche con possibilità di pernottamento.

Agriturismo Sa Mandra
Strada Provinciale 44, Alghero
Tel: + 39 320 968 7641 

Framento: la sublime interpretazione della pizza

Pizza Pusole non fare il tubero di Framento. A Natale regala una cena | © Jessica Cani
Pizza Pusole non fare il tubero di Framento | © Jessica Cani

Tre spicchi del Gambero rosso e al 30° posto nella 50 top pizza, Framento non ha conquistato solo il capoluogo sardo ma anche il panorama enogastronomico internazionale. 

La pizzeria è la prima creatura cagliaritana di Pierluigi Fais. L’impasto con il bordo alto e l’interno arioso e alveolato è il risultato della farina integrale macinata a pietra e l’utilizzo de su frammentu sardu, il lievito madre. Fra i topping, memorabile la bianca con fiordilatte, pancetta, rosmarino, patate viola, rapa rossa, sedano rapa e rafano, dove i tuberi prendono la scena in una curiosa ed eccellente rappresentazione culinaria. 

Il voucher regalo è aperto alle esigenze del cliente.

Framento
Corso Vittorio Emanuele II 82, Cagliari
Tel: +39 070 6670370 

Antica Dimora del Gruccione: la semplicità dell’eleganza

Gnocchi di patate con abbacasu e sardo modicana di Antica Dimora del Guccione | © Jessica Cani
Gnocchi di patate con abbacasu e sardo modicana di Antica Dimora del Guccione | © Jessica Cani

Gruccione è sinonimo di accuratezza: dall’ospitalità di Lucilla e della sua incredibile mamma Gabriella, alla cucina di Sara Congiu, che esprime sensibilità e grande rispetto per la materia prima in ogni portata, all’accoglienza di Angelo Grandi, maitre in grado di coccolare l’ospite dall’inizio alla fine del pasto e abile creatore di cocktail (abbacasu è la parola chiave che vi suggerisco di utilizzare quando volete gustare una sua creazione in grado di trasmettere pienamente il territorio). Del Gruccione e della sua cucina ne ho parlato qui.

Il voucher permette di usufruire della formula dine & stay: regala una cena, pernottamento e colazione per due persone.  È possibile acquistarlo dal sito della struttura.

Antica Dimora del Gruccione
Via Michele Obinu 31, Santu Lussurgiu
Tel: +39 0783 552035

Il Fuoco sacro al Petra segreta di San Pantaleo: fascino e territorio

Il facile legame che connette la Gallura all’estate non rende giustizia a quest’area della Sardegna dalla bellezza disarmante tutto l’anno. È ora che io consiglio di visitarla, e di farlo partendo proprio da San Pantaleo, un gioiello incastonato fra le rocce granitiche. Qui si trova il boutique hotel Relais & Châteaux Petra Segreta e il suo ristorante Il Fuoco Sacro. Il fine dining è firmato da Luigi Bergereto, sublime interprete di una materia prima eccellente. Un luogo perfetto per lasciarsi coccolare avvolti da charme e riservatezza.

Il voucher regalo nella formula dine & stay comprende cena, pernottamento e colazione a 150€ a persona ed è valido fino al 7 gennaio 2021.  

Ristorante Fuoco Sacro presso Petra Segreta
Via Buddeu, San Pantaleo
Tel:+39 331 292 2999

Rifugio Gorropu: sapori della montagna sarda

Maialetto arrosto del Rifugio Gorropu | © Jessica Cani
Maialetto arrosto del Rifugio Gorropu | © Jessica Cani

Mi sono ripromessa di tornare al Rifugio Gorropu per provare l’esperienza dell’escursione tra i canyon più profondi d’Europa. Questo è però un posto dedicato anche a chi desidera rilassarsi godendosi il paesaggio dalle enormi vetrate che si affacciano sulle montagne circostanti. Il Rifugio Gorropu rappresenta la semplicità locale, arricchita dalla pasta fresca preparata dalla signora Giovanna e dal sugo del signor Angelo: una combo perfettamente riuscita e che, insieme agli altri piatti locali, come la casadina salìa, il maialetto arrosto o la seada sono i punti di forza del rifugio.

Il voucher per regalare una cena o pranzo al Rifugio Gorropu è aperto alle esigenze del cliente. 

Rifugio Gorropu
Localita’ Ortunuli, Dorgali
Tel: +39 0784 94897 

Armidda: la trattoria moderna che mancava

Ha aperto da poco, in un anno difficile e poco promettente, ma subito la trattoria sarda Armidda, ad Abbasanta, ha conquistato i Tre Gamberi nella guida Ristoranti d’Italia del Gambero Rosso. In cucina, Roberto Serra segue le ricette contadine ma alleggerendole e portandole su un altro livello, con cotture precise e una selezione maniacale degli ingredienti.

È possibile regalare un voucher per la degustazione nel ristorante Armidda contattando direttamente la struttura.   

Armidda
Strada Provinciale n 15 km 44, Abbasanta
Tel: +39 379 161 9315

Al Refettorio: viaggio culinario nella città catalana

Tagliolino al Tartufo nero di Laconi Al Refettorio. A Natale regala una cena | © Alessandra Polo
Tagliolino al Tartufo nero di Laconi Al Refettorio | © Alessandra Polo

Un’istituzione ad Alghero e una tappa irrinunciabile per chi vuole immergersi nei percorsi che stimolano i sensi. Si va Al Refettorio per attraversare i sapori dell’isola tramite la mano di Cristiano Andreini, che con le sue tecniche e un affascinante bagaglio professionale è in grado di dare risalto alle materie prime mantenendo la Sardegna come punto di contatto.

Il voucher per regalare una cena o pranzo Al Refettorio comprende un menu degustazione con 2 antipasti, 1 primo, 1 secondo a scelta fra carne o pesce e il dessert. Il prezzo è di 50€.

Al Refettorio
Vicolo Adami 47, Alghero
Tel: + 39 079 973 1126 

Luigi Pomata: un pezzo dell’isola Carlofortina al centro di Cagliari

A pochi passi dal porto di Cagliari e dal suo mare troviamo il ristorante di Luigi Pomata, meta per chi desidera vivere un’esperienza immersiva nei profumi del mare. Tra questi c’è il tonno: impossibile sedersi al tavolo dello chef carlofortino e non provare un piatto che abbia come protagonista il prelibato pesce. Fra tutti, memorabile la tartare di tonno battuta a coltello su spuma di mozzarella, capperi croccanti e uova di pesce, così come il filetto di tonno rosso appena scottato con scaloppa di foie gras. 

Il voucher per regalare una cena da Pomata è aperto alle esigenze del cliente.

Luigi Pomata
Viale Regina Margherita 18, Cagliari
Tel: + 39 070 6720 058 

Domu Antiga: la tradizione non è mai stata così moderna

Colazione da Domu Antiga | © Jessica Cani
Colazione da Domu Antiga | © Jessica Cani

Quest’antica casa a Gergei, nel Sarcidano, esprime la tradizione sarda in modo autentico sotto qualsiasi punto di vista. L’ho raccontato in quest’articolo. Una dimora rustica in cui Samuel Lai e la sua famiglia permettono di toccare con mano la Sardegna più vera. La bellezza di questo luogo risiede nella possibilità di vivere la vita che la famiglia Lai conduce ogni giorno. Samuel prepara il formaggio, sua madre la pasta fresca, sua cognata i dolci sardi. Questi elementi diventano parte dei laboratori di Domu Antiga.

Il voucher regalo consente di usufruire del pernottamento in camera doppia con colazione e cena, insieme a un laboratorio a scelta tra quello di pasta o formaggio. Il prezzo del pacchetto è di 310€.

Domu Antiga
Via IV Mori, Gergei
Tel: + 39 347 921 0309 

Calabrò: la cultura contemporanea del pane 

Colazione al Panificio Calabrò | © Jessica Cani
Colazione al Panificio Calabrò | © Jessica Cani

È un panificio, una sala colazioni, un cocktail bar, un bistrot per il pranzo o la cena, uno spazio per l’aperitivo e una bottega di prodotti tipici. Calabrò, al centro di Sant’Antioco, è molte cose, tutte nel segno della sperimentazione e del buon mangiare. Alla guida troviamo la giovanissima Elena Cherri, insieme al suo team dinamico

Memorabili gli sfogliati della colazione, dai croissant, al pain au chocoat al caffè, fino ad arrivare all’avvolgente danish con frutta di stagione. Alla sera, nei taglieri troviamo i salumi di Michelangelo Salis e altri prodotti del territorio, con una cucina sempre in evoluzione.
Una boccata di aria fresca nel Sulcis Iglesiente. 

Il voucher regalo può essere personalizzato secondo le esigenze del cliente.

Panificio Calabrò
Corso Vittorio Emanuele 138, Sant’Antioco
Tel: + 39 0781 83014 

Impasto: l’esaltazione del carboidrato

Pizza Porci l’altra guancia di Impasto | © Jessica Cani

Da Impasto, in una delle vie centrali di Cagliari, si va per soddisfare il proprio incommensurabile amore per il carboidrato. E che carboidrato! Alla guida c’è Davide Bonu, che ha saputo mettere insieme una formula che comprende pizza, primi piatti e pane. La sua cacio e pepe in città è ormai leggenda, così come la pizza Porci l’altra guancia, con fiordilatte, pecorino, guanciale e sapa.

Per regalare un voucher per una cena da Impasto è possibile contattare la struttura.

Impasto
Via Savoia 4, Cagliari
Tel: + 39 070 6533 21 


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Fare comunicazione è una responsabilità sociale

In un’epoca in cui la narrazione gastronomica si sta trasformando in un flusso continuo di contenuti standardizzati, emerge l’urgenza di riflettere sulla responsabilità sociale di chi racconta il cibo e i territori, per preservare l’autenticità delle storie e il valore culturale della tavola. Che voglia di ribaltare tutto, ultimamente. Mi sento ispirata e al contempo ho bisogno di rallentare e osservare.⠀Mi guardo attorno e ho la sensazione che tutto si sia omologato, che ogni narrazione sia uguale e che sia sufficiente citare una sola volta una parola, un luogo, un piatto, un ingrediente, una persona per poi rivederli in serie ovunque e che, al contempo, l’identità dei luoghi si stia snaturando in favore di una comunicazione fast.⠀Le storie gastronomiche e territoriali assumono sempre più spesso tratti così spinti da sfiorare la pornografia dell’idillio e del gusto, in una rincorsa all’esaltazione dello chef, star del momento, o alla celebrazione di piatti, in un racconto sempre più svuotato di cultura. Se nel breve periodo si riduce a chiacchiere da bar, nel lungo periodo distrugge un settore e un territorio. ⠀Le dinamiche sociali della tavola si sostituiscono a una rincorsa ai contenuti in serie, all’esserci, al sensazionalismo. La comunicazione si impoverisce perdendo valore, etica e personalità.  Esiste una responsabilità sociale nel fare comunicazione, ed è duplice: quella del professionista che sceglie i propri clienti e le storie da scrivere, e quella del ristoratore o produttore che si affida per farsi raccontare.  C’è poi la responsabilità di chi usufruisce di quei contenuti (un post, una newsletter, un articolo, un podcast, un video); quale narrazione sta alimentando?  Se mangiare è un atto civico, come scrive Ducasse, la comunicazione è una responsabilità sociale.

Cagliari 2034: una città in bilico tra identità locale e omologazione globale

La recente apertura di un nuovo fast food nel centro di Cagliari non è solo una questione commerciale, ma il simbolo di una trasformazione più profonda che sta lentamente erodendo l’identità della città, tra standardizzazione globale e perdita del tessuto sociale locale. Cosa sarà Cagliari fra 10 anni? Sono giorni che penso all’ennesima catena di fast food che ha aperto in centro. E il punto non è l’apertura di un nuovo punto vendita, ma l’erosione progressiva del nostro patrimonio urbano. Non è una battaglia contro il pollo fritto o la modernità. Che il pollo fritto è pure bono. È la preoccupazione per un processo di omologazione che sta trasformando le nostre città in scenografie intercambiabili, dove l’identità locale viene gradualmente sostituita da un’esperienza standardizzata e globalizzata. Luoghi che nascono come funghi, identici da nord a sud. Le attività locali si trovano a combattere una battaglia impari contro colossi internazionali. Non è solo una questione economica – anche se l’impatto degli affitti in crescita e della concorrenza è devastante – ma culturale. Ogni serranda che si abbassa porta con sé connessioni umane che hanno costruito il tessuto sociale dei nostri quartieri. Cagliari ormai è una cartolina per croceristi. La quotidianità si appiattisce su un’offerta sempre più omologata e disconnessa dal territorio.  La vera ricchezza di una città si misura nella sua capacità di preservare e rinnovare la propria identità, gastronomica e non solo. La soluzione starebbe nelle nostre scelte quotidiane come consumatori e nelle politiche urbane che decidiamo di sostenere. Perché quando un luogo perde la sua anima, perde molto più che ristoranti, botteghe, piccoli esercizi commerciali: perde la sua capacità di raccontare storie, di creare connessioni, di nutrire le caratterizzazioni e mantenere la propria riconoscibilità.  E io continuo a chiedermi “cosa sarà Cagliari fra 10 anni?

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Franco Pepe e Pasquale D’Ambrosio riscrivono il concetto del lusso in Gallura

Al 7Pines di Baja Sardinia, con la cucina della pizzeria Spazio e del ristorante Capogiro, l’opulenza e l’eccesso della vicina Costa Smeralda cede il passo a una nuova filosofia, più sottile e significativa, che trova la sua massima espressione nella semplicità curata e nell’autenticità delineando il nuovo volto del lusso contemporaneo. Nel panorama che definisce la Costa Smeralda e i suoi dintorni, dove il lusso è da sempre sinonimo di opulenza e ostentazione, ridefinire i canoni dell’eccellenza potrebbe sembrare complicato. Eppure, in questo contesto saturo di sfarzo, dove spesso l’apparenza ha eclissato la sostanza e l’eccesso ha prevalso sulla qualità, emerge una realtà che sfida le convenzioni: il 7Pines Resort. Incastonato tra i graniti della Gallura, la struttura del gruppo Hyatt si distingue per la sua capacità di fondere l‘eccellenza gastronomica con un’ospitalità raffinata. Il resort si fa portavoce di un’esperienza immersiva che valorizza l’autenticità del territorio e la qualità intrinseca di ogni dettaglio. Ciò che segue è il resoconto della mia esperienza di fine agosto, con una riflessione su come il vero lusso, nell’era contemporanea, si manifesti attraverso la semplicità, curata e con un profondo rispetto per il contesto in cui si inserisce. Il 7Pines: raffinatezza e autenticità in Gallura Inaugurato nell’agosto 2022, il 7Pines Resort si trova su un promontorio che offre vedute mozzafiato sul mare, la Macchia Mediterranea e i graniti galluresi. In un’area rinomata per il suo prestigio, il 7 Pines si distingue per la sua interpretazione sofisticata del “lusso rilassato”. Il resort conta tre ristoranti, tre bar, la Pure Seven Spa, un Kids Club educativo e strutture sportive. Ciò che colpisce è la dedizione nel valorizzare l’essenza del territorio: dalla scelta dei materiali alla selezione del personale, fino alle esperienze uniche offerte agli ospiti. Le camere, veri e propri rifugi di comfort, si fondono con l’ambiente circostante. La colazione merita una citazione perché offre sfogliati interessanti come sfogliatelle e pasticciotti che evocano i sapori della mia amata Campania, oltre ai classici croissant, pain au chocolat e differenti tipi di pane. Spazio: l’arte della Pizza di Franco Pepe Il modo in cui ho vissuto l’esperienza gastronomica del 7Pines me lo ha mostrato come tempio dedicato al trittico sacro della gastronomia italiana: pane, pizza e pasta. Uno dei due cuori pulsanti dell’esperienza gastronomica è Spazio, la pizzeria d’autore inaugurata a maggio 2023. Qui ho avuto modo di incontrare Franco Pepe. La pizza, evoluzione sublime dell’arte panificatoria, si eleva nelle sue mani a manifesto di creatività e rispetto per la materia prima. Ogni disco di pasta diventa una tela su cui dipingere l’incontro tra tradizione campana e eccellenze sarde. Come a Caiazzo, anche da Spazio si può intraprendere un viaggio gustativo attraverso un percorso degustazione di spicchi diversi o optare per una singola pizza. La mia cena è iniziata con Spazio mare, una creazione che celebra l’essenza del mare sardo: una pizza fritta con stracciatella di bufala DOP, gambero rosso, misticanza e lime, in un equilibrio perfetto di sapori e consistenze. Il momento per me atteso è stato l’arrivo della Margherita sbagliata, un omaggio al territorio d’origine di Pepe. Questa creazione incarna la sua filosofia: un amore profondo per le storie e le materie prime, interpretate in modo da esaltarne ogni sfumatura. Realizzata con mozzarella di bufala campana DOP, passata di pomodoro riccio e una riduzione di basilico, questa pizza è un tributo al pomodoro riccio di Caiazzo, preservandone i preziosi caratteri nutrizionali. Ho chiesto a Pepe quale sia la sua visione della pizza, che cosa significhi per lui: “Ognuno ha un talento” mi ha detto. “Io ho la capacità di interpretare l’impasto e il territorio con creatività. Quando creo una ricetta, trovo gli stimoli più importanti per il mio percorso di vita”. Creare per reinventarsi, alimentare la propria curiosità, la propria fame di scoperta. Per stare vivo. Il menu comprende 15 pizze, spaziando dai classici di Caiazzo alle creazioni esclusive per il 7Pines. Molto interessante la Senti-menti di Gallura con fior di latte affumicato, carciofo spinoso sardo DOP, carpaccio di bue rosso, olive scabecciu, olio al finocchio di mare e un’eterea aria di pecorino sardo DOP. Così come La Ritrovata, ispirata alla marinara, ripercorre la memoria gustativa di Pepe che ha ritrovato, appunto, il sapore della pizza di suo padre, ugualmente pizzaiolo: passata di pomodoro San Marzano DOP, pignolo del Vesuvio DOP, capperi disidratati, polvere di olive nere caiazzane, filetti di alici di Cetara, olio tagliato e basilico fritto. La degustazione della Scarpetta ha rappresentato l’apice della mia esperienza. Questa creazione, che unisce mozzarella di bufala campana DOP, fonduta di Grana Padano DOP 12 mesi, composta di pomodoro a crudo, pesto di basilico liofilizzato e scaglie di Grana Padano DOP 24 mesi, è una sinfonia di sapori. Le parole di Pepe risuonano ancora: “La pizza non è solo forma, è tornare al palato. Se riusciamo a leggere il palato, ci salviamo”. Un approccio profondo che si esprime nella ricerca costante della materia prima allo scopo di elevarla, reinventando e divertendosi con gli ingredienti nel loro totale rispetto. La cena si è conclusa con un omaggio alla Sardegna, dove un impasto di pizza fritto è stato riempito con peretta di Olbia e guarnito con miele di corbezzolo e polvere di mirto. Un ricordo della seada con un arricchimento dato dalla ricerca di Pepe e dalla curiosità verso il territorio sardo e le sue specificità. La filosofia di Franco Pepe: un equilibrio raffinato tra gusto e benessere Durante la nostra conversazione, ho scoperto un aspetto affascinante di Pepe: il suo passato come insegnante di educazione fisica, parallelo al lavoro nella pizzeria di famiglia. Questa duplice esperienza ha plasmato profondamente la sua filosofia lavorativa ponendo l’equilibrio tra gusto e nutrizione come pilastro fondamentale del suo approccio, in un’ottica di costante perfezionamento del prodotto. Questa ricerca dell’equilibrio si manifesta in sette sue creazioni emblematiche, tra cui spiccano la Margherita Sbagliata e la Ritrovata. 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