Quando si prenota una cena al Parco degli Ulivi, è necessario prepararsi a tre cose: una vista da mozzare il fiato, in uno spazio incastonato nella cornice delle rocce granitiche galluresi, una cantina che ospita etichette da far venire voglia a qualsiasi sommelier di trascorrere ore lì dentro e, infine, una grande ricercatezza negli ingredienti, splendidi protagonisti dei piatti portati in tavola.
L’atmosfera tra luci, suoni e colori della natura
Il Parco degli Ulivi è un hotel con ristorante a pochi km da Arzachena. Una volta arrivati e percorso un vialetto, lo spazio si apre prima sulla Macchia circostante e, poi, sulle montagne. Si è circondati dalla natura, dal verde che si fa più chiaro e poi più scuro mentre lo sguardo si perde in lontananza, e dagli inconfondibili colori del granito che caratterizzano questo luogo senza tempo, troppo spesso scissa dal concetto di sardità, per via del lusso che è proprio della Costa Smeralda ma che, in realtà, nasconde molto altro a chi sa osservare e riconoscere l’autenticità.
Abbiamo cominciato con un aperitivo a bordo piscina, tra bollicine, mojito e cocktail analcolici. La chicca arriva dalla cucina, che ci porta degli assaggi di sgombro marinato con mango e carote, insieme a del tonno scottato su una purea di albicocche.
Quello che colpisce del Parco degli Ulivi è il modo in cui i colori della natura e della struttura siano perfettamente integrati fra loro. Il blu del cielo entra in armonia con quello della piscina, i colori della terra si sposano con quello delle pietre, la corteccia degli alberi si confonde con il colore dei tavoli. È una danza cromatica, cadenzata dalle luci del tramonto che si affievoliscono, lasciando spazio al suono delle cicale, degli uccelli in volo che si rifugiano tra le chiome degli alberi e della leggera brezza di maestrale che accarezza la Gallura.
Mangiare al Parco degli Ulivi: un tuffo nei sapori del mare
Tovagliato elegante, impiattamento minuzioso, grande attenzione del personale. La cena al Parco degli Ulivi è un modo per entrare a contatto con la cucina mediterranea, rafforzata dal tocco creativo dello chef Angelo Bellano.
Io ho provato il menu di mare, avviato con un antipasto di salmone marinato con formaggio caprino e aspretto di peperone giallo, rosso e ribes. Accostamento morbido e gradevole, dove acidità e grassezza sono perfettamente bilanciate.
A seguire, un primo memorabile a base di chitarrine al nero di seppia con polpa di riccio e tartare di gambero rosso. È un’esplosione di gusto e per me è il piatto migliore della serata.
Il secondo è un polpo arrosto con vellutata di pastinaca e di piselli, dove la tendenza dolce delle due creme e quella amara del mollusco alla brace sono molto ben abbinati.
Chiudiamo con il pre-dessert, un golosissimo rocher alla nocciola e cuore di caffé, di quelli che, se siete amanti dei sapori particolarmente dolci, potreste mangiare come fossero ciliegie. Infine, una quenelle di gelato e sorbetto con mandarino e crema di nocciole.
La cantina del Parco degli Ulivi, una chicca da scoprire
La cantina del Parco degli Ulivi è un scrigno prezioso che si nasconde nel piano sotto la sala del ristorante. La prima stanza in cui si entra contiene vecchi utensili del mondo enologico, tra cui una fascinosa collezione di cavatappi donata dall’Ingegnere De Sanctis. Poi c’è lei, la vera e propria cantina con 630 etichette a partire dalle migliori scelte nella nostra isola, per poi spostarsi lungo lo stivale e verso le tante internazionali. Si può scegliere la bottiglia da gustare al tavolo direttamente da qui, guidati dal sommelier.
Lo consiglio perché…
Una cena al Parco degli Ulivi è perfetta per una serata speciale, di quelle dove l’unico pensiero è degustare lentamente i piatti scelti e lasciarsi avvolgere dai loro sapori. Non amo tanto utilizzare l’aggettivo gourmet, ormai inflazionato, ma sicuramente