Qual è il regalo perfetto da regalare a un amante dell’enogastronomia? Qui trovi tante idee per i migliori regali enogastronomici sardi per il cesto di Natale e non solo, sostenendo così l’economia locale.
Un vino, un ingrediente, un buon dolce, un libro, un piatto di design: cosa vorrebbero ricevere per Natale i gourmand o, semplicemente, chi pone cura e amore nella ricerca del buon cibo? C’è chi regala una cena in un ristorante con i voucher messi a disposizione dalle strutture. In quest’articolo ho stilato una lista divisa per settori e ho cercato tra le migliori produzioni della Sardegna.
Non è solo un modo per fare un gesto apprezzato nei confronti di chi tenete, ma anche per sostenere l’economia locale e portare in tavola i prodotti dell’isola.
Qui, la lista dei prodotti sardi da regalare a Natale.
L’abito fa il monaco: idee dal packaging bellissimo
Per un’occasione importante, il vestito elegante è una garanzia e può esserlo anche per un regalo enogastronomico. Se poi arriva con un enorme fiocco rosso, avete fatto centro.
Per chi ama stupire con qualcosa di insolito, quest’anno la pasta fresca diventa un bon bon gourmet. Claudia Vacca, pastaia ogliastrina con esperienze professionali in grandi cucine sarde e stellate, e che oggi troviamo a Cagliari da Grotta Marcello, ridefinisce l’idea dei culurgiones così come li consumiamo abitualmente, proponendoli su dei pirottini in eleganti scatole, come fossero dei dolcetti. La sua proposta è sia salata che dolce, variando dal classico con patate, pecorino e menta, a quello con agnello e zafferano, fino ad arrivare al caffè e mascarpone, da gustare arrosto a fine pasto. Per acquistarli, si può contattare o il ristorante o Claudia sulla sua pagina Instagram.
Un grande classico del cesto di Natale è l’olio. Per chi ama la ricercatezza, le bottiglie in ceramica artistica dell’oleificio Corrias si presentano in modo originale con le loro pennellate di colore acceso. Un’eccellente bottiglia di olio che diventa un pezzo da collezione.
Sempre in tema di condimenti, a Santadi, nel Sulcis, troviamo le bottigliette di olio di lentisco firmate Key Essence, che raccoglie le drupe nella foresta di Pantaleo e che con la sua confezione dotata di contagocce da modo di esaltare i piatti.
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Spostiamoci nel centro della Sardegna, prima a Oliena e poi a Mamoiada. Nella prima, troviamo i formaggi caprini artigianali Mannalita, pregiata intuizione di Danilo Farina che insieme a sua moglie Daria alleva i capi e creano varietà differenti come l’Ircano, il Mesa o i golosi Capricci, con zafferano, pepe rosa, miele. Andiamo poi alla cantina di Giovanni Montisci e ci versiamo un calice del suo Cannonau in purezza Barrosu riserva Franzisca. Le bottiglie numerate, la chiusura in cera lacca e le sue caratteristiche organolettiche fanno di quest’etichetta un regalo molto apprezzato per gli intenditori.
Culurgiones di Grotta Marcello by Claudia Vacca – prezzi vari
Olio evo Corrias in ceramica 250 ml – 20 €
Olio di lentisco Key Essence – 21,90 €
Formaggi caprini Mannalita – prezzi vari
Barrosu Riserva Franzisca 2017 – 68 €
Il cesto di Natale: cosa ci metto?
Cos’è un cesto personalizzato se non un modo per comunicare con quanta cura e ricerca si è pensato al destinatario? Il giusto compromesso è quello di cercare di accontentare i gusti della persona che lo riceverà mettendo il proprio tocco personale.
Per gli amanti dei primi piatti, irrinunciabile il riso iFerrari coltivato a Oristano. Ci sono quattro varietà e la mia preferita è l’integrale rosso Ermes. Quest’anno sostiene anche l’iniziativa benefica di Osvic a favore dei territori svantaggiati in Kenya.
Il 2020 è stato l’anno di chi ha messo le mani in pasta: per chi vuole prepararsi da solo la pizza, il pane, la pasta o i dolci ci sono gli sfarinati del Consorzio grano Cappelli: vuoi mettere farsi poi regalare in cambio qualcosa fatto con quelle semole o farine?
Tra gli altri grandi classici di un cesto di Natale, consiglio il miele millefiori dell’Azienda apistica monte Tamara di Nuxis e le confetture e composte Mammai di Quartu Sant’Elena.
Ingredienti irrinunciabili sono i formaggi e i salumi. Per la sezione formaggi, andiamo a Ozieri dove troviamo la panedda Cabigliera Zidda, una peretta a latte vaccino fatta a regola d’arte, mentre per i salumi consiglio quelli di Pusole che, in Ogliastra, alleva i suini allo stato brado e crea delle chicche dal gusto memorabile.
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Se invece volete sorprendere con qualcosa che, forse, chi riceverà il regalo non conosce, tra i migliori regali enogastronomici c’è il salutare polline d’api dell’azienda Terrantiga di San Sperate. Si può mangiare così, al naturale, o in aggiunta di latte e yogurt. Se invece vi piace sperimentare in cucina, è un ottimo modo per guarnire i piatti in modo originale.
Riso iFerrari – da 2,50 €
Misto consorzio Grano Cappelli – 10 pz x 1 kg 25 €
Miele millefiori Monte Tamara – da 4,50 €
Confetture Mammai – a partire da 1,50 €
Panedda Cabigliera Zidda
Salumi Roberto Pusole – prezzi vari
Polline d’api Terrantiga – 20 €
Panettoni sardi: per chi ha sempre lo spazio per il dolce
Da qualche anno, il panorama sardo del lievitato di Natale si è arricchito di alcune firme di grande eccellenza. Faccio solo una premessa: io amo il panettone, lasciatemene qualcuno.
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Comincio con il panettone mou di Stefano Pibi a Cagliari, con mascarpone e caramello. Una golosità senza fine da uno dei maestri dei lievitati.
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Restiamo a Cagliari e andiamo in una delle ultime pasticcerie aperte in città, ma che da subito ha lasciato il segno tra gli amanti del buon mangiare. Piero Ditrizio nella sua pasticceria Ditrizio ha creato il panettone classico con arance candite di Milis e quello ai tre cioccolati.
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Infine, saliamo al nord e andiamo ad Alghero, dove Roberto Murgia propone il suo meraviglioso Blanc e Groc, un panettone al cioccolato bianco con pompia candita.
Panettone mou Mr Pbread – 38,00 €
Panettone classico Ditrizio – 30,00 €
Panettone Blanc e Groc Murgia – 30,00 €
Cioccolati e dolci: per chi ha più voglia di qualcosa di buono
E se non fosse solo il panettone il dolce protagonista del Natale? No, non lo è. Per i più golosi, comincio con il consigliarvi i cioccolatini di Gianluca Aresu a Cagliari, acquistabili nella pasticceria Piemontese o, per chi ama la combo con il liquore, l’immancabile cioccolato all’abbardente di Santu Lussurgiu delle Distillerie Lussurgesi.
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Se invece pensate che i migliori regali enogastronomici dell’isola siano pardulas, pabassinos, pirichittos e gli altri dolci sardi, potete ordinare il vostro vassoio alla pasticceria di Nuoro Dal 1955 Fois, oppure a Vallermosa da S’Offelleria di Luca Zorco, in cui trovate anche la tipicità di questo piccolo paese nel campidano, il “morettu” un dolce speziato e alle mandorle la cui ricetta è conosciuta solo dalla famiglia Zorco. Non è un dolce tipico di dicembre, ma il suo gusto ricorda il gingerbread man e per me è stato amore a primo morso.
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Infine, l’ultima chicca golosa la troviamo alla pasticceria Dolci in Corso di Roberto Murgia, ad Alghero, in cui ci lasciamo piacevolmente stravolgere dell’utilizzo non comune di una delle tipicità locali: il carciofo spinoso dop diventa l’ingrediente del babà in vasocottura, insieme al mandarino candito, con una bagna al liquore di carciofo. Una sofficissima e umida nuvola dolce.
Cioccolatini Gianluca Aresu – prezzi vari
Cioccolatini Abbardente Distillerie Lussurgesi – 9,00 €
Dolci Dal 1955 Fois, Nuoro – prezzi vari
S’Offelleria di Luca Zorco, Vallermosa – prezzi vari
Babà in vasocottura al carciofo, Roberto Murgia – 15,00 €
Vino, birre e trallala
Regalami una bottiglia di vino e mi farai felice. Tra i migliori regali enogastronomici, parto subito indicandovi un’etichetta delle mie parti, il Carignano del Sulcis doc Nero Miniera del vignaiolo Enrico Esu. È un inno a questo territorio ricco di miniere e a cui sono molto affezionata. Un Carignano in purezza dove ogni sorso è un verso di una poesia.
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Andiamo al nord e ci fermiamo a Sennori, a pochi km da Sassari, dove troviamo il Cannonau di Sardegna doc Pensamentu della Cantina Sorres, una piccola realtà tutta al femminile e che si affaccia sull’Asinara. Le sorelle Delia e Laura racchiudono in quest’etichetta l’amore del padre per la terra.
Spostiamoci nel Sarcidano, a Nurallao, per immergerci nel Vigneto Santu Teru di Ugo Sionis, che produce S’Antigu, un indimenticabile Barbera sarda in purezza.
Ultimo rosso, ma non per importanza, è l’Isola dei Nuraghi igt Perdixi della Cantina Olianas, un 75% bovale e 25% carignano di quest’azienda di Gergei che conduce una viticoltura biodinamica e affina in anfora.
Passando ai bianchi, immancabile un vermentino che ho sempre apprezzato per il suo grande rapporto qualità prezzo. È il vermentino di Gallura docg Incontru delle Tenute Aini, a Berchidda. Provatelo con una fregula con gambero rosso.
Spostiamoci in Ogliastra e torniamo all’azienda agricola Pusole. Sì, perché Roberto non fa solo gli ottimi salumi che vi ho suggerito prima, ma anche dei vini, e il suo Cannonau bianco Karamare, ottenuto da un antico vitigno sardo frutto dell’incrocio fra Cannonau e Galoppo, farà innamorare gli appassionati e non solo.
In Planargia ci versiamo Ardesia, la Malvasia di Bosa di Roberto Zarelli che Bibenda ha a ragione definito un vino in abito da sera. Elegante, caldo e profondo: una tavola di Natale senza Malvasia, in Sardegna, non si è mai vista.
Infine, vi porto a Tramatza per un bicchiere di Vernaccia di Oristano doc della Cantina Orro. Davide Orro, oltre a produrre un vino eccellente, si impegna anche nella tutela e salvaguardia di questo vitigno che porta con sé storia e tradizione. Il suo è un impegno vivo e costante, vale la pena ricordarlo quando si porta al naso e alla bocca questa grande etichetta.
Se optate per le birre, il mio primo consiglio è il microbirrificio Arbareska lab di Isili, nato quest’anno per mano del giovane Bruno Ghiani e che, già per questo, per la tenacia e il coraggio, merita attenzione. La sua prima birra è l’hefe-weizen Allenta, e Ghiani ha scelto il rame per i tini della produzione, mantenendo così la tradizione Isilese.
Nel Sulcis, vi offro un sorso di Grisù, l’Italian Grape Ale con Carignano del Sulcis prodotta dal birrificio Hop us Est!
Nero Miniera, Enrico Esu – 17,50 €
Pensamentu, Cantina Sorres – 20,00 €
S’antigu, Vigneto Santu Teru – 16,55 €
Perdixi, Cantina Olianas – 17,50 €
Incontru, Tenute Aini – 26,66 €
Karamare, Roberto Pusole – 23,90 €
Ardesia, Roberto Zarelli – 32,00 €
Vernaccia di Oristano doc, Orro – 30,00 €
Allenta, Arbareska lab
Grisù, Hop us Est!
Liquori e distillati: per chi deve digerire il 2020
Siamo tutti d’accordo che questi dodici mesi siano stati indigesti, perciò scegliamo bene come mandarli giù salutandoli a mano tesa.
Tra i grandi classici della regione, troviamo il mirto e vi porto a berlo a Villacidro da Cristina Pibiri e Fabrizio Falchi, al liquorificio Is Cogas.
Se avete gusti più strong, ci spostiamo nel Montiferru e andiamo a Santu Lussurgiu per sorseggiare un bicchiere di abbardente barricata delle Distillerie Lussurgesi, un’acquavite affinata in botti di rovere.
Infine, se volete stupire, pensate alla vodka al pane carasau Macchia di Emilio Rocchino, una bottiglia che ho regalato diverse volte dopo che, lo scorso anno, mi sono fatta raccontare la storia direttamente da questo gentiluomo d’altri tempi. Ne ho parlato tanto nell’articolo per Vice Italia che trovate qui.
Mirto is Cogas – 16,00 €
Abbardente affinata Distillerie Lussurgesi – 27,50 €
Vodka al pane carasau Macchia
Libri: per chi ha fame di cultura
Chi è che non ha mai regalato un libro a Natale? Se sapete che chi lo riceverà ama curiosare il mondo del cibo, ho tre titoli per voi che cercate i migliori regali enogastronomici.
Il primo libro è Durches di Giovanni Fancello, edito da Arkadia. Ripercorre la storia della tradizione dolciaria sarda con l’eloquenza e sapienza che caratterizzano il grande enogastronomo e giornalista sardo. Un titolo immancabile per gli amanti della cultura isolana.
Per chi colleziona ricettari e mastica l’inglese, consiglio Bitter Honey di Letitia Ann Clark. Si tratta di un libro curato già nella grafica e nelle illustrazioni, scritto dalla giovane chef inglese che si è innamorata dell’isola. È lei ad aver intervistato le anziane donne che le hanno fornito le preziose ricette che popolano il volume.
Per ultimo, andiamo tra le pagine di Sant’Elia, della collana Nonturismo, in cui la borgata popolare ai margini di Cagliari racconta la sua cucina sotto la guida di Michele Villani, in arte Don Pasta. Un nuovo modo di viaggiare e conoscere i luoghi autentici.
Durches, di Giovanni Fancello – 15,20 €
Bitter Honey, di Letitia Ann Clark – 24,53 €
Sant’Elia, Nonturismo – 15,23 €
Utensili di design: l’arte in funzione del cibo
Se siete alla ricerca di qualche pezzo artigianale che ripercorra la tradizione sarda o che la rappresenti in maniera artistica, ci sono alcuni oggetti che vorrei indicarvi.
Cominciamo con le iconiche creazioni del ceramista Walter Usai di Assemini. I suoi pezzi farebbero innamorare chiunque e, fra tutti, vi invito a dare uno sguardo alla sua Scivedda, il recipiente utilizzato per la mescolare acqua e farina, e su Frasku, utilizzato anticamente per il trasporto dell’acqua e oggi affascinante oggetto di design.
Proseguendo con la ricerca, andiamo a Isili, nel Sarcidano, dove un tempo la lavorazione del rame era una delle principali attività. Oggi troviamo il maestro ramaio Luigi Pitzalis, che ancora crea pezzi unici di grande pregio e rifinitura. Fra queste, consiglio su prattu ‘e cassa, un antico recipiente con coperchio della tradizione sarda che un tempo fungeva da tegame e piatto.
Uno dei classici regali in Sardegna è un coltello, che qui porta con sé una lunga e antica tradizione. Ce ne sono di vari tipi e di molti artigiani ma io vi indico i coltelli di Alessandro Dessì di Orroli.
Scivedda e Frasku di Walter Usai – 50,00 / 70,00 €
Prattu ‘e cassa, Luigi Pitzalis – prezzi vari
Coltelli sardi, Alessandro Dessì – prezzi vari
Extra: per chi non è ancora sazio di idee
Se non ne avete abbastanza e volete ancora qualche idea, vi parlo di un gioco da tavola, che per le feste ci sta sempre bene. Si chiama Spuntino e chi è sardo sa bene che il significato di questo termine nell’isola è molto lontano da ciò che si intende in italiano. Qui lo spuntino è un pasto fra amici che dura ore e in cui si mangia di tutto. Simone Riggio, il creativo di Santu Lussurgiu che lo ha ideato, ha pensato a un divertente gioco di carte per creare piatti sardi, come la pecora bollita, pane e casu o sa ziminadda.
Cosa ne pensate invece di regalare una pecora? Sì, parlo sul serio. Con l’iniziativa Adotta una Pecora, di Michele Cuscusa a Gonnostramatza, è possibile adottare uno dei capi della fattoria per avere in cambio del formaggio.
Ultimo consiglio: una cena in un ristorante sardo, oppure un pernottamento con cena e colazione. Delle strutture che offrono questo servizio con un voucher regalo apposito ho parlato in quest’articolo.